DOPING:
ORMONI PEPTIDICI E STEROIDI ANABOLIZZANTI
Giovanni
Giannelli (1), Gianluca Smeraldi (2)
(1) Psichiatra. Primario
in Medicina delle Farmacodipendenze, (2) Psicologo.
Pubblicato su "Notiziario degli
Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Romagna",
n. 3 1999
Pubblicato col titolo di "Doping
e ormoni" su Polizia Sanitaria, n. 35, Dic. / Genn. 1999/2000.
INTRODUZIONE
Il doping, ovvero l'utilizzo di metodi e sostanze al fine del miglioramento
della prestazione sportiva, è un fenomeno estremamente diffuso
fra gli atleti che praticano sport agonistici e, negli ultimi tempi,
anche fra coloro che praticano sport amatoriali e body building.
Il termine doping denota un insieme eterogeneo di pratiche che vanno
dall'assunzione di sostanze in grado di aumentare la massa e la forza
muscolare all'utilizzo di metodi e pratiche mediche, come il doping
del sangue, autotrasfusioni o trasfusioni e utilizzo di ormoni specifici
che aumentano la quantità di globuli rossi. Inoltre stimolanti,
sostanze mascheranti e betabloccanti appartengono a questo insieme
eterogeneo e contribuiscono a complicarne il quadro. Il CIO (Comitato
Olimpico Internazionale) ha stilato un elenco che classifica le sostanze
proibite negli sport. Tale elenco comprende circa 150 tipi diversi
di sostanze la cui assunzione comporta la squalifica per l'atleta.
In realtà alcune di esse sono impossibili da determinare ai
controlli antidoping, pertanto si utilizzano in questi casi metodi
di controllo indiretti. Un esempio è il caso del controllo
del valore dell'ematocrito, cioè della percentuale di globuli
rossi nel sangue: nel caso in cui tale valore sia superiore al 50%
l'atleta viene squalificato per un periodo di tempo relativamente
breve, al fine di tutelare la sua salute. Anche se l'alterazione di
tale valore fosse dovuto all'uso di eritropoietina (EPO, di cui si
parlerà diffusamente), non vi è alcuna prova diretta
del suo utilizzo da parte dell'atleta ed egli non può essere
perseguito per uso di sostanze proibite ai fini del miglioramento
della prestazione. Altre sostanze, come gli steroidi anabolizzanti,
sono invece rilevabili ai controlli antidoping e, secondo alcuni autori,
il loro utilizzo è in calo negli sport agonistici, proprio
per non incorrere nelle squalifiche, mentre sarebbe in crescita negli
atleti che praticano sport amatoriali o body building.
L'obiettivo di questo contributo è quello di fornire una panoramica
descrittiva delle principali sostanze utilizzate nello sport per migliorare
le prestazioni, focalizzando l'attenzione sugli steroidi anabolizzanti
e sugli ormoni peptidici e glicoproteici, di cui fa parte l'eritropoietina
(EPO). Si tenterà di mettere in luce da una parte l'azione
fisiologica delle sostanze e dall'altra gli effetti collaterali dannosi
connessi al suo utilizzo.
ORMONI PEPTIDICI E GLICOPROTEICI
Eritropoietina (EPO)
L'EPO è l'ormone che controlla la produzione di globuli rossi
nei mammiferi. La biosintesi di tale glicoproteina, composta da 166
aminoacidi, avviene a livello renale ed è regolata da un classico
sistema a "feedback" basato sulla concentrazione di ossigeno
tissutale. In altre parole l'ipossia con conseguente diminuzione del
flusso sanguigno renale, o l'abbassamento del livello di emoglobina,
determinano una stimolazione della produzione di EPO. Nel midollo
spinale, il processo di produzione di globuli rossi maturi a partire
da cellule staminali, normalmente dura 7 giorni, con un picco di produzione
di globuli rossi a partire dal quinto giorno. L'EPO agisce sulla stimolazione,
proliferazione e maturazione delle cellule staminali del midollo spinale.
La conseguenza è un aumento della quantità di globuli
rossi nel sangue, un aumento del loro volume ed un innalzamento del
livello di emoglobina. Il volume occupato dai globuli rossi rispetto
al volume totale di sangue (componente corpuscolata + plasma) si rileva
attraverso la misura dell'ematocrito, che rappresenta l'indice della
viscosità del sangue. La sigla usata per rappresentare l'ematocrito
è Ht e si esprime in percentuale (Ht %). L'EPO somministrata
per due volte alla settimana per via endovenosa in dosi di 600U/lKg
determina un aumento del volume dei globuli rossi del 41%, dell'ematocrito
di oltre il 10%, dei limiti di resistenza di oltre il 17%, del massimo
consumo di ossigeno dell'8% e della pressione sistolica sanguigna
dell'8%.
Nel 1977 l'EPO è stata estratta e purificata ed è disponibile,
dal 1987 in Europa e dal 1989 negli Stati Uniti, come r-EPO (eritropoietina
ricombinante), un farmaco utilizzato per alcune indicazioni terapeutiche,
quali il trattamento dell'anemia associata ad insufficienza renale
cronica, il trattamento dell'anemia grave in pazienti oncologici in
terapia a base di platino e di pazienti facenti parte del programma
di predonazione iniziato per evitare l'uso di sangue omologo.
Sia dal punto di vista biochimico che da quello immunologico l'r-EPO
è quasi identica all'EPO naturale. La produzione su larga scala
dell'r-EPO è resa possibile dalla clonazione del gene dell'EPO
umana e la sua successiva espressione attraverso la tecnica del DNA
ricombinante in linee cellulari in coltura. Per la produzione dell'r-EPO
per uso clinico sono indispensabili cellule animali. Infatti il processo
di produzione dell'r-EPO si basa sull'uso, come ricombinante, del
DNA delle cellule ovariche del criceto cinese.
La proprietà dell'EPO di aumentare la capacità del sangue
di trasportare l'ossigeno ai tessuti ed ai muscoli, con conseguente
miglioramento della resistenza a sforzi prolungati e del recupero
fisico, ha determinato un uso crescente dell'ormone per aumentare
le prestazioni negli sport a base aerobica, come il ciclismo, nei
quali ha sostituito la pratica delle autotrasfusioni. Inoltre, l'r-EPO
è oggi largamente utilizzata come sostanza dopante anche in
virtù del fatto che, essendo l'r-EPO quasi identica all'EPO
umana, è invisibile ai controlli antidoping e non vi è
nessun modo di scoprire se un atleta ne fa uso se non metodi indiretti,
come l'analisi del livello di emoglobina o della percentuale di ematocrito
(Ht%).
La cronaca sportiva più recente, con l'esclusione del ciclista
Pantani dal Giro d'Italia, ha contribuito ad elevare il livello di
attenzione dell'opinione pubblica sul fenomeno doping nello sport.
In effetti nel ciclismo sono stati gli stessi atleti a chiedere all'UCI
(Unione Ciclistica Internazionale) di predisporre i controlli dell'ematocrito,
in quanto all'aumento della viscosità del sangue aumenta anche
i rischi per la salute dell'atleta. Gli effetti avversi derivanti
dall'uso di EPO sono determinati dalla condizione di ipertensione
ed iperviscosità del sangure. L'UCI, per esempio, ha stabilito
che il valore massimo consentito per l'ematocrito sia del 50%, oltre
al quale l'atleta viene squalificato in modo da cautelarlo da eventuali
danni conseguenti all'esercizio fisico prolungato in tali condizioni.
Il limite del 50% è stato stabilito tenendo conto del valore
medio di ematocrito, accertato dal CONI su un campione di 1200 atleti
di varie discipline, che risulta essere del 42% (più o meno
due punti percentuali). Le conseguenze derivanti dal praticare un'intensa
attività sportiva con valori di ematocrito superiori alla soglia
del 50% potrebbe portare ad un ulteriore aumento della viscosità
del sangue conseguente a disidratazione. I sintomi dell'iperviscosità
del sangue sono: mal di testa vertigini, disturbi percettivi visivi,
angina e claudicazione. Inoltre, a causa dell'ispessimento del sangue,
gli atleti possono andare incontro ad ipossia tromboembolitica che
può portare anche alla morte. Diversi ciclisti europei sono
scomparsi misteriosamente, spesso durante il sonno, tra i 1987 ed
il 1990, cioè proprio negli anni che coincidono con la comparsa
sul mercato europeo dell'r-EPO. La causa di tali morti sospette potrebbe
essere proprio l'uso dell'ormone al fine di migliorare le prestazioni
sportive, il cui effetto sull'aumento di viscosità ematica
non sarebbe stato opportunamente tenuto sotto controllo con la somministrazione
di emodiluenti, che aumentano la fluidità del sangue nel caso
in cui il sangue troppo viscoso possa provocare un'occlusione delle
arterie coronariche. Infatti per abbassare il livello di ematocrito
in atleti che usano r-EPO vengono usati emodiluenti, anticoagulanti
e vasodilatatori: in Italia viene usato il Trintal, mentre in Francia
si impiega una miscela di solucamphre, daflon, persantine ed aspirina.
Secondo il Dott. Dal Monte, direttore scientifico dell'Istituto di
Sciensa dello Sport del CONI, di tutto l'r-EPO che si produce nel
mondo, solo il 7% viene utilizzato per scopi terapeutici negli ospedali,
tutto il resto è doping. Inoltre l'r-EPO è attualmente
al quarto posto tra i medicinali più venduti al mondo, con
un fatturato di 7-8 mila miliardi e, secondo alcune stime, potrebbe
arrivare nel 2000 ad essere il secondo farmaco più venduto
al mondo, dopo un prodotto salvavita per cardiopatici. L'enorme incremento
nell'uso di r-EPO, e di ormoni peptidici in generale, come sostanza
dopante negli sport è dovuto sicuramente ai benefici ergogenici
conseguenti all'uso della sostanza, che si traducono nella pratica
in un evidente vantaggio per gli sport a base aerobica. Inoltre il
fatto che l'r-EPO sia invisibile ai controlli antidoping tutela l'atleta
da possibili squalifiche per assunzione di sostanze proibite; la squalifica
conseguente alla rilevazione di un valore di ematocrito superiore
al 50% è solo a tutela della salute dell'atleta, essendo questa
solo una prova indiretta che non dimostra che l'atleta abbia effettivamente
assunto la sostanza proibita. Inoltre l'utilizzo di r-EPO da parte
di alcuni atleti obbliga in qualche modo anche gli altri a farne uso
per rimanere allo stesso livello, generando un circolo vizioso, il
risultato del quale è un aumento della diffusione dell'ormone
fra gli atleti.
Ormone della crescita
(GH)
L'ormone della crescita, o somatotropina o growth hormone (GH), è
una proteina semplice formata da una sequenza di 191 amminoacidi ed
è, dal punto di vista metabolico, un ormone anabolizzante.
Viene secreto dall'ipofisi su stimolazione del growth hormone releasing
factor (GHRF), prodotto dall'ipotalamo. L'ipoglicemia, Causata da
digiuno o dalla somministrazione di insulina, determina un aumento
del rilascio del GHRF, così come l'attività fisica intensa
e lo stress. La produzione di GH aumenta anche in particolari condizioni
fisiche, come la febbre e durante il sonno profondo. Diverse sostanze,
come l'istamina, la tiroxina e la serotonina contribuiscono ad elevare
il livello di GH.
Gli effetti del GH sono principalmente lipolitici ed anabolizzanti,
che determinano una diminuzione del grasso ed un aumento della massa
magra. Influisce anche col bilancio dell'azoto, rendendolo positivo,
aumentando in tal modo la produzione di proteine attraverso la facilitazione
dell'incorporazione degli amminoacidi. L'effetto fisiologico principale
è quello di favorire lo sviluppo somatico.
Il GH fu isolato nel 1956, mentre la sua struttura è stata
identificata nel 1972. Oggi, attraverso le tecniche di ingegneria
genetica, la sostanza è disponibile in forma ricombinante (r-GH).
Un tempo, infatti, il GH veniva estratto dall'ipofisi delle persone
decedute. La diffusione dell'r-GH nello sport è in crescita,
nonostante non vi siano prove conclusive che l'aumento della massa
muscolare conseguente all'attività anabolizzante della sostanza
determini una aumento della forza e quindi della prestazione. A contribuire
al fenomeno della diffusione crescente della somatotropina come sostanza
dopante vi è anche il fatto che l'r-GH, essendo molto simile
alla somatotropina naturale, non è rilevabile ai controlli
antidoping.
Gli effetti sulla massa muscolare appaiono evidenti, così come
quelli sulla riduzione della massa magra; il 9% della massa magra
aumenterebbe senza esercizio fisico, mentre diminuirebbe il 15% della
massa grassa. Inoltre l'assunzione di r-GH determina un aumento della
massa ossea, della crescita dei capelli, delle performance sessuali,
della cicatrizzazione delle ferite, della funzione immunitaria e della
memoria, oltre che rigenerazione di cuore e fegato e diminuzione della
pressione alta. Gli effetti negativi dell'assunzione di r-GH comprendono
lo sviluppo di tumori, ingrossamento della scatola cranica, degli
organi interni (acromegalia) e della massa scheletrica, oltre che
intolleranza al glucosio, miopatie, neuropatie periferiche, malattie
arterio coronariche e cardiomiopatiche. Alcuni di questi effetti,
come quelli a carico del sistema moscoloscheletrico e cardiaco sono
irreversibili.
Il livello di GH è aumentato anche dall'assunzione di GHB (acido
gamma ammino butirrico), un farmaco utilizzato anche per la cura dei
sintomi dell'astinenza. Il GHB è utilizzato anche come sostanza
d'abuso cosiddetta 'ricreazionale', grazie ai suoi effetti sull'aumento
di dopamina che determina rilassamento, incremento della socializzazione
ed altri effetti simili a quelli dell'assunzione acuta di alcool.
Inoltre è utilizzato anche negli sport, soprattutto negli sport
amatoriali e nel body building, come alternativa all'uso degli steroidi.
Altri
Altri ormoni peptidici e glicoproteici classificati dal CIO (Comitato
Olimpico Internazionale) come sostanze proibite, sono:
Fattore di crescita
insulino dipendente (IGF-1): è una sostanza prodotta a
livello epatico ed il suo effetto principale è quello di regolare
l'azione del GH. Infatti. la somatotropina (GH) promuove la crescita
attraverso la generazione dell'IGF-1, il quale promuove l'anabolismo
facilitando la crescita dei muscoli, delle ossa e delle cartilagini.
Gli effetti dell'IGF-1 sono del tutto simili a quelli del GH, compresi
quelli collaterali.
Corticotropina (ACTH): è un ormone secreto dall'ipofisi.
La sua funzione principale è quella di stimolare la produzione
di glucocorticoidi da parte delle ghiandole surrenali, al fine di
mantenere l'equilibrio idrico e metabolico. La somministrazione di
corticotropina è considerata essere equivalente alla somministrazione
orale, intramuscolare, endovenosa di corticosteroidi. Nonostante non
vi sia alcuna prova scientifica che agisca come sostanza anabolizzante,
l'ACTH si è diffusa come sostanza dopante negli sport. Gli
effetti collaterali conseguente ad assunzione cronica di ACTH comprendono:
ritenzione idrica, iperglicemia, disturbi gastrointestinali, osteoporosi,
acne ed ipertricosi.
Gonadotropina corionica umana (HCG): è una sostanza
prodotta dalla placenta e si estrae dall'urina delle donne in gravidanza.
E' usata per trattare l'ipogonadismo maschile e per favorire l'ovulazione
nelle donne con problemi di infertilità. La sua assunzione
determina un aumento della produzione di steroidi androgenici in modo
equivalente alla somministrazione di testosterone. Negli sport è
utilizzata per mascherare gli effetti collaterali conseguenti all'assunzione
cronica di steroidi anabolizanti. Gli effetti collaterali comprendono:
trombosi, aumento delle dimensioni delle mammelle, arresto della crescita,
aumento del volume dei testicoli, arresto della crescita e problemi
psichici
Insulina (non classificata): è un ormone secreto dal
pancreas che gioca un ruolo fondamentale nell'assunzione del glucosio
da parte dell'organismo. Viene assunta dagli atleti nella convinzione,
peraltro non supportata da alcuna prova scientifica, che svolga un'azione
anabolizzante ed anticatabolica. Non esiste nessuna prova scientifica
che l'assunzione di insulina determini un miglioramento delle performance
sportive. Gli effetti collaterali da assunzione di insulina al di
fuori del controllo e della prescrizione medica, sono: anemia emolitica
(rottura dei globuli rossi), aritmia cardiaca, edema (ritenzione di
liquidi), fenomeni epatotossici e danni al sistema nervoso centrale
e periferico.
STEROIDI ANABOLIZZANTI
Gli steroidi anabolizzanti sono derivati sintetici del testosterone,
il più importante ormone maschile che determina e regola il
normale sviluppo fisico e sessuale. Appartengono a tale categoria
diverse sostanze utilizzate sia per scopi terapeutici, sia come sostanze
dopanti per aumentare la massa muscolare e le prestazioni nello sport.
Il nome più appropriato per questa classe di sostanze è
steroidi anabolizzanti androgenici, che si riferisce alla loro proprietà
di facilitare l'aumento della massa muscolare attraverso la stimolazione
del metabolismo proteico (anabolizzanti) ed alla funzione di accentuare
le caratteristiche mascoline attraverso l'effetto androgenico (androgenici).
Gli steroidi anabolizzanti sono una classe di farmaci utilizzati per
scopi terapeutici nelle patologie derivanti da un'insufficiente produzione
di testosterone o da eccessiva distruzione delle proteine. Vengono
impiegati nei bambini e negli adolescenti per trattare una pubertà
ritardata, aplasia, anemia ed ipogonadismo. Negli adulti vengono utilizzati
per il trattamento di particolari tipi di anemie, nell'angioedema
ereditario, in alcune condizioni morbose ginecologiche, per l'anabolismo
proteiche, nell'ipogonadismo maschile e nel trattamento dell'osteoporosi.
L'azione principale degli steroidi anabolizzanti è quella di
incrementare la crescita dei muscoli scheletrici e la massa corporea.
Tali sostanze agiscono attraverso tre diversi meccanismi:
- Anabolizzante, stimolano
la sintesi proteica attraverso il legame dello steriode con i recettori
specifici per il testosterone che si trovano nelle cellule dei muscoli
scheletrici. Il complesso ormone-recettore stimola la produzione
di alcuni enzimi responsabili della sintesi proteica, uno dei quali
è la RNA-polimerasi che attiva la sintesi ed il metabolismo
cellulare delle proteine.
- Anticatabolico, contrastando
il catabolismo che porta alla degradazione proteica durante episodi
di stress, come l'attività fisica intensa. Durante episodi
di stress il corpo rilascia glucocorticoidi, che hanno un effetto
catabolico sui tessuti; gli steroidi si legano ai siti specifici
per i glucocorticoidi, limitandone gli effetti catabolici. Il risultato
è l'inibizione della degradazione proteica.
- Sull'equilibrio dell'azoto,
promuovendo la ritenzione dell'azoto ed uno spostamento dell'equilibrio
dell'azoto verso un utilizzo dello stesso per la formazione delle
proteine.
Gli steroidi anabolizzanti,
grazie alle loro proprietà anabolizzanti ed androgeniche, vengono
usati da circa 40 anni nello sport, al fine di migliorare la prestazione.
Furono sintetizzati negli anni trenta per fini terapeutici ma, ben
presto, cominciarono ad essere utilizzati per migliorare le prestazioni
sportive. La controversia sull'uso degli steroidi negli sport cominciò
nel 1950 ai giochi olimpici. In tale occasione gli atleti dell'allora
URSS e dell'Europa dell'est dominarono facendo uso di ingenti quantità
di steroidi anabolizzanti. L'esasperazione delle caratteristiche mascoline
erano evidenti in tali atleti. Pare che molti degli atleti maschi
avessero un tale accrescimento della ghiandola prostatica che, per
urinare, dovevano usare un catetere, mentre le donne avevano tratti
mascolini tanto marcati, che si rendeva necessario, in alcuni casi,
effettuare il test del DNA per accertare che fossero realmente donne.
La presa di coscienza dell'uso di steroidi anabolizzanti nello sport
da parte dell'opinione pubblica cominciò nel 1988, nell'occasione
della clamorosa squalifica del velocista canadese Ben Johnson trovato
positivo ai test antidoping, con annullamento del record del mondo
sui cento metri. Recentissime sono anche le squalifiche dei velocisti
Christie e Ottay per essere risultati positivi al nandrolone (uno
steroide anabolizzante) ai test antidoping. Questi episodi contraddicono,
almeno in parte, la tesi che gli steroidi anabolizzanti siano ormai
sempre meno usati negli sport agonistici a causa dei controlli sempre
più severi, mentre sono sempre più diffusi negli sport
amatoriali e nel body building.
Oggi il tentativo di migliorare gli effetti anabolizzanti e di ridurre
gli effetti androgenici, ha portato alla sintesi di più di
40 molecole. Gli steroidi anabolizzanti hanno un indiscutibile effetto
sull'incremento della massa muscolare, ma il loro utilizzo, sempre
crescente come sostanza dopante nelle varie discipline sportive, non
era supportato da una dimostrazione scientifica del fatto che potessero
anche migliorare le prestazioni degli atleti. La prova che gli steroidi
anabolizzanti, oltre ad aumentare la massa muscolare, hanno un effetto
migliorativo anche sulla forza del muscolo è arrivata nel 1996.
Bhasin e altri dimostrarono che la somministrazione di testosterone
determina, oltre che un aumento della massa magra e della dimensione
dei muscoli, anche un aumento della forza e, di conseguenza, dei benefici
che l'atleta può avere nella pratica sportiva utilizzando gli
steroidi anabolizzanti.
Anche gli effetti psicologici conseguenti all'uso di steroidi anabolizzanti
hanno effetto migliorativo sulla prestazione. Infatti l'assunzione
della sostanza determina aumento dell'aggressività, euforia
e diminuzione della sensazione di fatica. Nella pratica sportiva agonistica,
tali effetti consentono di ottenere l'espletamento di attività
faticose protratte nel tempo con una soglia maggiore di tolleranza.
L'assunzione di steroidi anabolizzanti avviene per via orale o attraverso
iniezione; quella orale è più efficace dell'assunzione
per iniezione, ma determina effetti tossici più marcati a livello
epatico. Inoltre l'eliminazione dal corpo delle sostanze è
più rapida nel caso di ingestione orale; è possibile
determinare la presenza delle preparazioni ingerite per via orale
fino ad un massimo di due settimane, mentre quelle iniettabili sono
rilevabili fino ad un mese.
Gli atleti di solito assumono gli steroidi anabolizzanti in base a
protocolli empirici, non supportati da alcuna teoria scientifica.
Le sostanze vengono assunte per cicli di settimane o mesi, invece
che continuamente. In base alla teoria empirica errata che 'più
è meglio', gli atleti spesso ricorrono ad una pratica denominata
'stacking' (stoccaggio), in base alla quale essi assumono tipi diversi
di steroidi, qualche volta in associazione con altre droghe, come
stimolanti, depressivi, farmaci antipanico, antinfiammatori e altri
ormoni. I cicli di assunzione comprendono un periodo che dura diverse
settimane, durante il quale l'atleta parte da un dosaggio contenuto
e lo aumenta progressivamente fino ad arrivare ad un picco, per poi
ridimensionare la dose. Ad ogni ciclo di assunzione segue un periodo
di astinenza, per poi ricominciare con un altro ciclo di assunzione.
Questa pratica è denominata 'piramidale'.
L'assunzione steroidi anabolizzanti produce una serie di effetti negativi,
ampiamente descritti nella letteratura scientifica. Tali effetti dannosi
coinvolgono il sistema epatico, endocrino, cardiovascolare, immunologico
e riproduttivo. Inoltre aggressività ed altri effetti psicologici
si manifestano con l'uso di steroidi. I danni epatici sono conseguenti
all'assunzione orale della sostanza e sono reversibili se la stessa
viene somministrata in modo discontinuo. I danni al sistema cardiovascolare,
come infarto del miocardio e problemi cerebro vascolari, possono verificarsi
con l'uso degli steroidi. Inoltre, date le loro caratteristiche androgeniche,
gli steroidi hanno effetti consistenti sul sistema roproduttivo, determinando
un'esaltazione delle mascolinizzazione per entrambi i sessi. In particolare:
- Per gli uomini: atrofia
testicolare, che può essere irreversibile (castrazione chimica).
Inoltre si manifesta riduzione della produzione di spermatozoi del
90% con conseguente infertilità. Tale effetto è reversibile
e dura fino a 7 mesi dal termine dell'assunzione delle sisotanze.
Altre conseguenze sul sistema endocrino determinano impotenza, difficoltà
e dolore nell'urinare, ipertrofia prostatica.
- Per le donne: crescita
dei peli sul volto, irregolarità o cessazione del ciclo mestruale,
ingrossamento del clitoride e cambiamento del tono della voce che
diventa più 'maschile'.
- Per entrambi i sessi:
acne, aumento della pressione arteriosa, sviluppo di alcune forme
di tumore e riduzione del colesterolo ad alta densità (HDL,
il 'colesterolo buono'). Quest'ultimo effetto è dovuto ad
un'alterazione del metabolismo lipidico, che comprende anche un
aumento di lipoproteine LDL, portando ad una triplicazione del rapporto
LDL/HDL dopo due mesi di trattamento con steroidi.
- Per gli adolescenti:
gli steroidi anabolizzanti possono fermare la crescita prematuramente.
Dato che l'effetto sulla crescita determina una diminuzione dell'altezza
da adulti ed è irreversibile, gli steroidi anabolizzanti
sono prescritti raramente per gli adolescenti e giovani, solo per
gravi malattie.
Un aspetto degno di nota
è quello dell'impatto degli steroidi anabolizzanti sulla mente
e sul comportamento. Gli effetti psicologici sono al centro dell'attenzione
di chi studia il fenomeno dell'abuso di steroidi non solo come sostanza
dopante per gli sport professionistici, ma anche negli sport amatoriali
o sostanza che può dare dipendenza a chi la usa solo per migliorare
il suo aspetto fisico. Il NIDA (National Institute on Drug Abuse)
riporta una serie di effetti psicologici che vanno dalla sensazione
di benessere mentre si assume la sostanza, aggressività ed
umore variabile che può oscillare fra ad episodi o raptus violenti
a depressione quando si interrompe l'assunzione della sostanza. Inoltre
chi utilizza steroidi mostra comportamenti di gelosia paranoica, estrema
irritabilità, delusioni e capacità di giudizio distorto
dalla sensazione di invincibilità. L'insieme di queste conseguenze
psicologiche ha portato molti esperti di abuso di droghe a chiedersi
se gli steroidi anabolizzanti possano dare origine a fenomeni di dipendenza.
In alcune ricerche statunitensi condotte su studenti universitari,
si rileva che l'utilizzo cronico di steroidi può dare origine
a comportamenti tipici della dipendenza: craving (desiderio irresistibile
di assumere la sostanza), difficoltà di smettere di utilizzarli
e sintomi dell'astinenza. Gli adolescenti che abusano di steroidi,
inoltre, tendono a soprassedere o ad ignorare i danni fisici conseguenti
e le implicazioni morali connesse all'uso di sostanze illegali. Alcuni
atleti sono inconsapevoli dei mutamenti fisici a loro carico che appaiono
evidenti alle altre persone, un comportamento tipico anche dell'anoressia.
CONCLUSIONE
Questo contributo lungi dall'essere esauriente su un fenomeno, quello
del doping nello sport, vuole essere una riflessione sui rischi biologici
collegati a tali pratiche.
In realtà la lista delle sostanze dopanti non si esaurisce
con gli ormoni peptidici e glicoproteici ed agli steroidi anabolizzant.
Infatti, la lista del CIO comprende altre sostanze in grado di migliorare
la prestazione sportiva:
- gli stimolanti che non
influiscono sulla forza, ma danno all'atleta una sensazione di benessere;
- i betabloccanti, antitremorigeni
usati negli sport come il nuoto sincronizzato o il tiro
le sostanze mascheranti, soprattutto diuretici, che servono per
agevolare l'eliminazione dal corpo di altre sostanze proibite assunte
- i metodi come l'autotrasfusione,
che consiste nel prelievo di sangue ossigenato dell'atleta (per
esempio dopo una permanenza in montagna) e nella successiva trasfusione
allo stesso prima della competizione. Il metodo dell'autotrasfusione
è ormai in disuso data la disponibilità di ormoni
peptidici e glicoproteici come l'EPO.
Il fenomeno dopng appare
ancora più preoccupante considerando che molte delle sostanze
si stanno diffondendo come sostanze d'abuso cosiddette 'ricreazionali',
grazie ai loro effetti psicoattivi. E' il caso, di cui si è
parlato, del GHB, così come degli steroidi anabolizzanti, assunti
anche da chi non pratica sport agonistici al fine di migliorare l'aspetto
fisico.
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