ANT
|
|||||||||
EFFETTORI
|
|||||||||
Il
sistema motorio e propriocettivo L'agente adattivo ANT, come si è detto, si muove su un piano bidimensionale (quello che abbiamo chiamato il piano dell'azimut). Per muoversi in tale ambiente deve avere un sistema locomotore che gli permetta di compiere traiettorie rettilinee e curvilinee, per evitare ostacoli e raggiungere luoghi significativi, in altre parole, per essere attivamente coinvolto nel processo interattivo che si sviluppa con l'ambiente. Ancora una volta il sistema adattivo biologico ci viene in aiuto per poter definire strutturalmente il sistema locomotore. Osservando un organismo semplice, come una formica, si nota che essa ha sei zampe: tre da un lato del corpo e tre dall'altro. Il suo movimento dipende dall'attività di taluna di queste zampe ma, in generale, l'attività principale è quella sincrona delle tre zampe di un lato rispetto a quelle dell'altro. Semplificando, se l'attività delle tre zampe di destra è maggiore di quelle di sinistra, lo spostamento sarà a sinistra, mentre se l'attività delle tre zampe di sinistra è maggiore di quelle di destra lo spostamento sarà a destra; se l'attività delle tre zampe di un lato coincide con quella delle tre zampe dell'altro lato non ci sarà alcuno spostamento e l'agente si muoverà dritto avanti a sé. Il movimento sarebbe simile a quello di un trattore a cingoli, nel quale la differenza di velocità di rotazione di un cingolo rispetto all'altro determina gli spostamenti e le traiettorie. Questa versione notevolmente semplificata del movimento delle formiche, ci è estremamente utile per costruire un sistema effettore che consenta al nostro agente adattivo artificiale di muoversi nel suo ambiente. Il
sistema motorio
Il sistema
motorio del nostro agente adattivo artificiale è costituito da
una doppia fila di motoneuroni, tre per parte rispetto all'asse del corpo
dell'agente (la x del sistema di riferimento egocentrico - figura 1):
questi saranno i motoneuroni del sistema e la loro attività corrisponde
all'attività degli organi effettori ad essi collegati. In realtà,
dato che non ci occupiamo in questa ricerca di robots che si muovono in
ambiente reale, ma solo di un agente che si muove in un ambiente simulato
(per ora), si ometterà volontariamente la descrizione di tali organi
effettori. Si assumerà che ad una maggiore attività del
motoneurone corrisponda una maggiore attività dell'organo effettore
corrispondente, sia esso un cingolo, una ruota o una zampa. Inoltre si
considererà sempre l'attività dei motoneuroni riferita ad
istanti equivalenti. In altre parole si considerano istanti discreti di
tempo tutti equivalenti (t0...tn) e si valuta l'attività dei motoneuroni
come riferita ad ogni istante. Questo ci consente di studiare il movimento
dell'agente come distinto in due momenti separati: un tratto rettilineo,
caratterizzato da uno spostamento lineare e una rotazione su sé
stesso, caratterizzato da uno spostamento angolare. I due momenti sono
riferiti ad istanti alternati in modo che vi sia un tratto rettilineo,
uno spostamento, un'altro tratto rettilineo e così via. L'attivazione
dei motoneuroni di destra è equivalente a quelli di sinistra nel
tratto rettilineo, mentre in occasione dello spostamento, a seconda della
direzione dello spostamento, una fila avrà attivazione zero e l'altra
attivazione variabile in base all'entità dello spostamento. Infatti,
essendo gli istanti equivalenti, nel tratto rettilineo l'attivazione dei
motoneuroni è direttamente proporzionale alla velocità lineare,
mentre nel momento dello spostamento l'attivazione dei motoneuroni della
fila attiva è direttamente proporzionale alla velocità angolare.
Il
sistema propriocettivo
Le caratteristiche
della matrice di Kohonen mantiene le aspettative. Consideriamo la figura
2. I neuroni del pattern di addestramento P1 hanno tutti valore di attivazione
1 e forma una bolla di attivazione sulla matrice K corrispondente (la
parte nera) il cui valore è esattamente quello dei motoneuroni
del pattern (in questo caso 1, ma se l'attivazione dei neuroni fosse stata
2, il valore della bolla di attivazione corrispondente sarebbe stato 2).
In tal modo tale bolla è un'ottima informazione disponibile per
il sistema adattivo: il feed-back della propria velocità istantanea. |
|||||||||
|
|||||||||
©
2011 Emernet
|